Via del Grillo brontolone
di Bosaro Andrea (solitaria dal basso) nell'estate 2018
Difficoltà: 5c, un passaggio, in generale dal 4a al 5a
Dislivello: 100m circa
Sviluppo: 115m circa
Esposizione: ovest e nord
Roccia: discreta, a tratti delicata e polverosa
Materiale necessario: 10 rinvii, cordini
Attrezzatura: la via è attrezzata con protezioni fix da 8mm lungo i tiri, e fix da 10mm alle soste.
E' con piacere che presento questa nuova via, lavoro di questa ultima estate.
La via è stata pensata per realizzare una via facile, una via per "grilli" (la mia compagna, sperando possa essere per lei un terreno didattico), di semplice accesso e con la possibilità di raggruppare un po tutti gli stili di arrampicata (diedro, fessura, placca, traversi, camini, ecc.) e credo, in parte, di esserci riuscito.
La via non segue una linea verticale, ma si adatta alle linee della parete, cercando i tratti più facili.
Come vedrete poi dallo schizzo, la via segue diedri, tratti appoggiati dove si deve anche fare qualche passo camminando, brevi placche, traversi e colatoi. La roccia è varia, a tratti solida, altre volte un po' delicata, altre ancora polverosa, il tempo e le ripetizioni, forse, la renderanno più gradevole. Per ora rimane ancora un po' sporca, quindi è da percorrere con attenzione.
La linea è po' discontinua, ma permette di conoscere un anfratto della parete che mai dalla base direste che esiste. A volte tortuosa, entrando nella parete e tratti dove il sole non tocca mai la roccia.
La via presenta 5 tiri di lunghezze variabili, mai sopra i 30 metri, per un dislivello totale di circa un centinaio di metri.
Difficoltà massima ed obbligatoria di 5c (un breve tratto), in generale dal 4a al 5a.
La roccia, a tratti è delicata, è stata ripulita da sassi e terra, ma presenta ancora alcuni punti instabili ed altri un po' polverosi (non mi stancherò mai di ripeterlo), ma come ho detto prima, la linea della via entra un po' all'interno della parete ed un enorme strapiombo la pone al riparo dalle piogge.
Ma il resto lo lascio scoprire a voi eventuali ripetitori.
La discesa, proprio per la sua linea tortuosa, non è percorribile in corda doppia. La discesa in corda doppia è possibile solo fino alla seconda sosta. Dalla sosta S3, si deve per forza uscire sulla cengia in prossimità della fine della parete e da questa utilizzare una linea di discesa seguendo a ritroso la via Deja vù (io consiglio questa perché è la più lineare e quindi la più facile da seguire).
Quindi veniamo alla via.
Accesso e attacco:
come le altre vie della parete, parcheggiare l'auto in prossimità del piccolo parcheggio che si incontra poco prima di raggiungere la Chiusa di Ceraino (provenendo da sud).
Si prosegue a piedi seguendo un sentierino che costeggia le reti paramassi recentemente installate fino alla base della parete. Superare un breve salto roccioso aiutato da scalini metallici e una corda. Ancora per sentiero rimanendo sempre vicini alla parete. Si supera una strettoia fra la roccia e l'inizio della galleria ex ferrovia. Seguire sempre la traccetta verso sud, superando gli attacchi delle varie vie, fino a portarsi alla fine della cengia. Da questa, grazie ad un corrimano in catena, si scende un metro e si percorre l'esile cengia fino al suo termine. Seguire sempre i corrimano fino ad un'esile cengia in prossimità di un enorme catino/colatoio. Nome alla base dell'attacco.
Descrizione:
- L1: salire per roccette rotte, seguendo gli spit e i minori punti di difficoltà, puntando ad un evidente diedro, che lo si percorre fino al suo termine. Attenzione roccia delicata. Sosta a spit su cengia, S1. 5a, 30m. (protezioni a spit e qualche cordino su albero)
- L2: si prosegue diritti per rocce appoggiate, una breve cengia e poi un'altra facile placchetta appoggiata permette di raggiungere S2, sosta a spit alla base di una parete verticale vicino ad un albero. Roccia polverosa. II/III, 15m. (protezioni a spit). Nb: da S3 non è più possibile calarsi in corda doppia.
- L3: rimontare il breve salto roccioso obliquando verso sinistra. Si prosegue a sinistra seguendo un traverso che inizialmente tende un po' a salire e poi un po' a scendere (attenzione non seguire la linea di spit a destra, tentativo di salita per ora work in progress). Portarsi alla base di un evidente canale colatoio che lo si segue fino al suo termine. S3, sosta su spit con cordone al riparo in una grotta. (Protezioni a spit, chiodo, cordini in clessidra). Roccia polverosa. 4c, 25m.
- L4: attraversare a sinistra per un paio di metri. Per roccia inizialmente verticale, salire una la bella parete ben appigliata (attenzione ad un pilastrino in linea con la via di cui devo ancora accertarmi la completa sicurezza), che poi si apre a colatoio. Roccia delicata. Seguire il colatoio fino al suo termine e poi a sinistra seguendo dei cordini indicatori su alberi, fino alla sosta S4 su albero con cordone. 5c, 25m. (protezioni a spit, cordini su albero)
- L5: ancora a sinistra un po' in obliquo per facili roccette, fino ad una zona piana. Si continua in salita sulla facile rampa obliqua verso sinistra fino a raggiungere la cengia sommitale, che la si segue verso nord per una decina di metri verso un grande albero al centro della cengia (qualche ometto). S5 ed ultima sosta della via, in comune con l'uscita della via Deja vù.
Discesa:
Da cui, con tre calate (35, 30 e 35 metri) si raggiunge la base della parete con corda da 70 metri.Il primo tiro in diedro. |
La parete dal basso, con l'aggettante strapiombo sulla destra |
La sosta al secondo tiro. |
Terzo tiro prima del traverso. |
Il quarto tiro, con il passaggio chiave. |
Con l'occasione, pubblico anche l'aggiornamento delle vie alla data attuale (fine 2018).
In quest'ultimo anno sono state create tre nuove vie: due monotiri (via Scorpio e via Not so easy) e la via multi-pich sopra descritta via del Grillo brontolone.
È stata creata la variante diretta in uscita alla via Deja vu. Un po' più difficile rispetto all'uscita originale ma su roccia di miglior qualità.
Inoltre è stato sistemato il sentiero di accesso delle vie con corrimano e passarelle in legno, lavori che continueranno in futuro.
Schizzo aggiornamento a fine 2018 del Settore dell'Orso, Ceraino sx idrografica |
Per ulteriori informazioni non esitate a contattarmi.
Si ricorda inoltre che l'arrampicata, anche se praticata in un sito sportivo ben attrezzato, comporta sempre un certo rischio.
CHI VI SI DEDICA LO FA SOTTO LA PROPRIA RESPONSABILITA'
Ricordate che il materiale in parete non è eterno, ma soggetto ad usura dovuta all'invecchiamento ed alla frequentazione.
Grazie
Andrea
Bravo Orsetto.ieri ero al pozzo senza il pendolo.e guardando la val Adige parlavo ai miei amici delle tue vie.questa inoltre sembra interessante per chi è agli inizi.peccato che oramai sia freddo per arrampicare in ombra.ma verrà l'estate.saluti
RispondiEliminaCiao Giovanni, si in effetti inizia a far freschino, ma questo affatto di parete anche se all'ombra è riparato dal vento e se l'inverno risulta mite, come accade negli ultimi anni, può essere un'alternativa alle classiche arrampicate. Poi comunque l'intera zona ceraino sx idro, se non soffia vento da nord è molto solare perché viene colpita dal sole nelle ore centrali della giornata, quindi anche in pieno inverno è un luogo che sicuramente da valutare.
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