Presento l'ultimo aggiornamento delle vie nel settore dell'Orso. Parlo di ultimo perché con molta probabilità, da parte mia, non ci saranno più novità visto che ho esaurito, per così dire, la vena "poetica" per nuove aperture.
Questo a causa: di alcune polemiche che sono sorte ultimamente e mi hanno dato molto fastidio, un po' perché mi trasferisco di casa e quindi la val d'Adige risulterà più lontana da raggiungere, più altri fattori che non sto qua ad elencare.
Poi dopo il mio incidente, anche il mio modo di vivere la montagna e quindi anche l'arrampicata, sono cambiati.
Già non ero socievole prima ed ora anche a causa del tempo che passa, mi accorgo di essere sempre più spesso in conflitto con il mondo intero, anche con quelli che ritenevo "amici".
Comunque sia, in quest'ultimo anno non ho fatto grandi vie, mi sono più concentrato sulla manutenzione delle vecchie linee ed ho aperto un paio di nuovi brevi itinerari, un monotono e una linea a due tiri, con difficoltà decisamente modeste:
- via domani é un'altra giorno, 5b, 25m
- via del buco, 6a/A1, 60m
La prima alla fine del settore e la seconda all'inizio.
Come spesso ho ripetuto, il settore dell'Orso è poco o per nulla frequentato, un po perché la roccia non è sempre al top e un po a causa della vegetazione che ogni tanto invade le linee.
Le stesse sono poi attrezzate con fix da 10 o 8 mm, talvolta con cordoni su clessidre, a volte da integrare con qualche nut o friend.
La discesa avviene sempre in corda doppia, consiglio una corda da 70 metri ed in particolare su una via, la via andata senza ritorno, la seconda calata è piuttosto complicata, oppure è meglio avere due mezze corde da 60 metri.
Caratteristica è la via del buco, che nel primo tiro attraversa uno stretto anfratto fra la roccia, mentre il secondo tiro si supera percorrendo in traverso il bordo di un tetto.
Sicuramente questo settore non è per novizi, nemmeno la facile via del grillo brontolone non è banale, presenta vari pezzi con roccia poco solida e le varie soste non sono in linea. Dalla terza sosta, un eventuale ritirata diventa complicata.
Se si raggiunge la cengia, consiglio di scendere dalla via Deja vu, (grosso albero con cordoni) con corda da 70 metri, sono tre calate.
Mi sembra d'aver detto tutto.
Per ulteriori informazioni mi potete scrivere su: abosa2007@gmail.com
Oppure potete seguirmi da Instagram, cercate "orsettoclimber".
Buone arrampicate a tutti.
Bosaro Andrea
Caro Bosaro, non ci conosciamo ma quello che hai scritto potrei averlo scritto io. Comprendo la tua delusione per un mondo, quello dell'arrampicata, molto difficile da comprendere dal quale è molto difficile farsi comprendere, un mondo in cui tutti e nessuno ti sono amici. Ti auguro buona fortuna qualunque strada tu decida di intraprendere. E grazie per la passione che hai messo in quello che hai realizzato.
RispondiEliminaCiao Eugenio, grazie della comprensione...
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