domenica 31 luglio 2016
Torri di Fierollo (Lagorai)
lunedì 25 luglio 2016
Via Castiglioni/Battisti, Cima di Roda
Salito, in solitaria, sulla Cima di Roda attraverso la via Castiglioni/Battisti.
Roccia di straordinaria solidità, tranne forse l'unico tiro un po giallo nel tratto chiave che mi ha costretto a legarmi e passarlo in autosicura, il resto della via salito slegato in freesolo.
Le difficoltà sono classiche quasi sempre tra il III ed il IV grado, il tratto chiave, pochi passaggi, IV+.
Una via super consigliata in giornate incerte come quella odierna, temporali e piogge che nel pomeriggio non sono mancati.
Ambiente talvolta disturbato dai rumori della vicina funivia del Rosetta, ma grazie a questa è possibile effettuare la salita anche con sola mezza giornata disponibile.
La via segue una serie di camini sulla parete ovest.
Straordinario è il tratto centrale della via proprio su un solidissimo e a tratti esposto spigolo.
Grande merito va a chi ha per primo salito questa via, nella capacità di aver individuato i tratti più belli e facili della parete.
Una via sicuramente da ripetere, sia come primo approccio al settore e sia come via logica senza grandi difficoltà, grazie al fatto che molte soste sono attrezzate con spit o fittoni resinati.
1° tiro: salire le rocce appena a sinistra del camino, senza via obbligata per una cinquantina di metri, fino a sostare su una grossa clessidra. 5O m II - III
2° tiro: si continua sempre a sx del camino fin dove termina su un caratteristico intaglio formato dalla parete principale e il gendarme a destra del canale. 50 m III Sosta su spuntoni o clessidre
3° tiro: salire l’evidente camino sovrastante, prima salendo sul lato destro poi al suo interno superando una strozzatura. Si continua verticalmente fin sotto rocce più facili dove si sosta. 45 m III+ IV- Sosta su clessidra o spuntone.
4° tiro: salire per facili rocce fino ad un pilastro sul filo dello spigolo. Sosta sotto un pilastrino appoggiato a sinistra. 50 m II
5° tiro: salire con stupenda arrampicata il sovrastante pilastro/spigolo per poi uscire leggermente a sinistra fin sotto una nicchia dove si sosta. 40 m III pp. IV Sosta su fittoni resinati.
6° tiro: salire il sovrastante camino, superare una strettoia, od aggirarla sulla destra, clessidra (passo chiave) e continuare nel camino fino ad una cengetta, sosta su fittoni, 45-50 m IV pp. IV+.
7° tiro: salire in obliquo a destra per poi infilarsi in un camino/diedro fino ad una cengia più marcata. Sotto un verticale camino dove si sosta. 25 m III+ III+ Sosta su fittoni.
8° tiro: superare l’intero camino con elegante arrampicata (3 ch.), arrivati al suo termine obliquare a destra per giungere sotto uno sperone giallastro dove si sosta. (libretto di via). 50 m IV sosta su fittone e clessidra.
9° tiro: attraversare a destra per alcuni metri e poi diritti lungo il camino a destra dello spigolo, quindi traversare a sinistra per portarsi in un canalino che lo si sale fino a giungere sulla cima per facili rocce. 40 m III III+ sosta su spuntone.
Sviluppo: 300
Difficoltà: III/IV pp. IV+
domenica 17 luglio 2016
Rif.Garibalfi dalla Val d' Avio
domenica 10 luglio 2016
Bocca di Brenta dal Val Brenta (Dolomiti di Brenta)
L'itinerario che propongo oggi è di carattere prettamente escursionistico e si svolge nel cuore delle Dolomiti di Brenta.
È un percorso ad anello e non presenta difficoltà particolari, tranne un buon sviluppo e dislivello interessante (25 km di svil. e 1450 m di disl.).
L'ambiente è selvaggio ed isolato, tranne il rientro che si svolge lungo sentieri molto conosciuti.
Accesso: da Pinzolo in Val Rendena, salire verso Madonna di Campiglio fino ad incrociare le indicazioni per la Val di Brenta. Scendere lungo la stretta strada afaltata e poi sterrata fino a Plaza (parcheggio, quota 1200 metri circa).
Descrizione: da Plaza, salire lungo una mulattiera (sterrata) fino a raggiungere Malga Brenta Bassa (1267 m). Proseguire a destra, sempre su mulattiera, verso Malga Brenta Alta/rifugio Brentei.
Arrivati alla teleferica del Brentei, salire lungo il sentiero n.323.
È un sentiero ripido e sale quella che viene chiamata la Scala di Brenta o Scala Santa.
Si continua su sentiero ancora un po ripido, ma poi quasi pianeggiante nei pressi di Malga Brenta Alta in vista del Crozzon di Brenta.
Ancora in salita, verso il Brentei. Qualche tratto più ripido attrrzzato con qualche piolo metallico e brevi tratti attrezzati portano definitivamente al rifugio Brentei (2175 m, 3 ore).
Una breve pausa e poi si continua verso il rifugio Tosa/Pedrotti fino a giungere alla Bocca di Brenta (2552 m, 4 ore), tratti attrezzati e qualche attraversamento su nevaio. Stupende viste sul Campanil Basso ed Alto, Crozzon di Brenta, Canalone Neri e Cima Tosa.
Note: dalla Bocca di Brenta parte l'ardita ferrata delle Bocchette Alte, che attraversa da sud a nord, buona parte del gruppo. Si richiede sufficiente esperienza ed attrezzatura da ferrata.
Discesa: si scende lungo l'itinerario di salita fino al rifugio Brentei e da qui di prosegue lungo il più agevole e frequentato sentiero n. 318 e 317 verso il rifugio Casinei e poi rifugio Vallesinella.
Da quest'ultimo si attraversa il parcheggio e a sinistra si prende il sentiero delle cascate di mezzo, passando dal rifugio delle Cascate.
Si attraversa il ponticello in legno (stupenda vista sulle cascate) e lungo un sentiero ci si riporta a malga Brenta Bassa. Da qui sulla mulattiera di salita al parcheggio di Plaza.
Tempo totale: 8 ore circa (aggiungere eventuali tempi per le soste).
Sviluppo: 25 km circa
Dislivello totale in salita: 1450 metri circa
Materiale: normale attrezzatura escursionistica (calzature ed abbigliamento adeguato), almeno un litro e mezzo di acqua a testa.
Periodo consigliato: durante l'estate (luglio, agosto, settembre).
venerdì 1 luglio 2016
Ripristino via Destinazione Paradiso, Cengia di Pertica (Piccole Dolomiti)
Lavori di ripristino sulla via Destinazione Paradiso, Cengia di Pertica (parete ovest) dopo il crollo del tetto avvenuto lo scorso anno.
La linea è rimasta invariata, tranne il superamento del tetto che ovviamente non c'è più.
Le difficoltà sono leggermente variate, dall'A2 del tetto si è passati ad un A0, sempre per il superamento del nuovo tratto attrezzato molto liscio e leggermente strapiombante.
Tutto è partito l'anno scorso, tra la fine primavera e l'inizio dell'estate 2015.
Romeo, il gestore del vicino rif. Passo Pertica, ode un frastuono molto forte, ma non da grosso peso! Solo successivamente, durante l'estate, ci si accorge della novità. Metà tetto, quello di sinistra, si ricorda che il tetto era solcato proprio nel centro da una profonda fessura che lo tagliava a metà, era assente. Probabilmente il susseguirsi dei rigidi inverni, l'avevano a poco a poco eroso fino a farlo precipitare. Per fortuna la caduta non ha provocato danni nè a persone nè a cose e quindi l'evento è passato silenziosamente senza che nssuno se ne accorgesse.
Io poi, ho voluto far trascorrere un'altra stagione prima di rimetterci le mani, eventuali altri crolli erano possibili.
Ma quest'anno ero curioso e poi volevo risalire quella linea che tanto mi piaceva. E così oggi, approfittando dell'ancora tranquillità mi sono deciso di salire e sostituire ed integrare le protezioni danneggiate o assenti.
Il tetto, ovviamente, non c'è più, ma le difficoltà in quel breve tratto sono comunque elevate. Sono solo 3 metri, ma a tuttoggi si presenta ancora in strapiombo, un diedro formato dalla parete di destra liscia tra il verticale e lo strapiombante e quella di destra completamente strapiombante, una fessura irregolare le collega.
Ho installato 6 nuove protezioni (fix da 8 mm) che permettono il passaggio in A0. Una staffa non è indispensabile, ma consigliata.
Allego un po di foto che vi danno un'idea di quali siano le condizioni della parete.