18 agosto 2016
Cima Presanella, Cresta Nord Est (dalla Val d'Amola)
Era da un bel po' di tempo che corteggiavo questo itinerario di misto.
Un primo tentativo era avvenuto nella primavera del 2014, abbandonato a causa della neve troppo alta.
Questa volta la cresta era bella pulita, unico tratto nevoso la cupside finale, quindi un terreno sicuramente più facile, almeno per me che prediligo la roccia alla neve.
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Alle prime luci dell'alba
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Difficoltà: AD (su roccia II/III)
Dislivello della cresta: 550 metri
Dislivello complessivo: 1600 metri circa
Sviluppo: 20 km circa
Tempo impiegato complessivamente: 9/10 ore
Accesso: da Pinzolo, in Val Rendena, prendere la strada per il rif. Nambrone. Si prosegue lungo la strada asfaltata che sale con numerosi tornanti verso i laghi di Cornisello. Dopo circa 8 km prendere la deviazione a sinistra per la Malga Vallina d'Amola, Rif. Segantini. La strada si fa sterrata e a tratti un po sconnessa. Si prosegue fino al suo termine, parcheggio per auto.
Si prosegue a piedi lungo il sentiero 211 per il Rif. Segantini, nel quale è possibile pernottare. Io ho preferito partire direttamente dal parcheggio e percorrere l'itinerario in giornata.
In un ora si raggiunge il bellissimo Rif. Segantini, ottima cucina e cordialità da parte del gestore.
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Il piccolo laghetto nei pressi del Rif. Segantini
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Dal Segantini si segue la traccia, ben segnata, in direzione della normale della Presanella dalla Val d'Amola. Si percorre la morena fino a quota 2600 metri circa in corrispondenza di un grosso masso a punta verso l'alto, (in alternativa si può seguire anche una traccia a lato del torrente che corre lungo la valle ed evitare il sale e scendi della morena). Da qui si inizia a scendere per portarsi con un lungo obliquo in direzione della Bocca d'Amola fin quasi sul fondo del vallone. Risalire la ripida vedretta d'Amola ricoperta quasi completamente di detriti e piccoli nevai fino a raggiungere la bocchetta, breve tratto di arrampicata fra sfasciumi e neve (3076 m, 3,5 ore dal parcheggio).
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Accesso alla Bocca d'Amola
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Attacco: dalla Bocca d'Amola ha inizio la cresta nord est per la Presanella. Per fratture e sfasciumi si sale sul lato opposto di salita, per intenderci il versante nord della Presanella, facendo attenzione a non perdere quota. Scegliendo i tratti più facili, in leggero obliquo verso l'alto (tracce di passaggio), si raggiunge la prima sella. Attenzione non risalire il primo risalto direttamente, ma attraversare come precedentemente detto. In questa prima fase l'arrampicata è abbastanza delicata in quanto le cengie sono spesso ricoperte di detriti e terra rendendo talvolta la progressione poco sicura.
Per fortuna dalla prima sella la cresta si fa un po' più ripida e la qualità della roccia migliora.
Si procede sul filo di cresta con arrampicata divertente e sicura (II/III grado). Numerose sono le possibilità di assicurarsi (spuntoni e fessure). Per chi procede in cordata, consiglio, una progressione in conserva, lunga o corta in base alla propria esperienza. Io eseguito la salita da solo e slegato.
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La vedretta d'Amola dalla Bocca d'Amola
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Vista la stagione della mia salita (agosto) la cresta era completamente sgombra da neve, chi decidesse di salirla a fine primavera o inizio estate consideri che potrebbe essere ricoperta parzialmente o completamente da neve con pendenze variabili fino a 50°.
Si continua lungo il filo della cresta. Verso la fine aggirando qualche piccolo torrione sul lato Val d'Amola, fino alla cupside finale che in genere è sempre nevosa.
Indossando ramponi e picozza si superano gli ultimi facili 50 metri (circa) di cresta per arrivare sulla sommità, croce di vetta (3558 m, 5/6 ore circa dal parcheggio).
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Il ghiacciaio della Presanella |
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La cresta NE |
Discesa: verso sud est si individua a poche centinaia di metri il bivacco Orobica, quella è la linea da seguire per la discesa. Per sfasciumi ed esili tracce tra i massi si scende verso il bivacco (3368 m). Si prosegue in discesa superando brevi tratti attrezzati con cavo metallico.
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La cresta NE |
Fare attenzione a non perdere la traccia che talvolta si perde nella pietraia. Alcuni ometti e segni bianco/rossi aiutano ma talvolta si disperdono.
Inizialmente si segue in discesa la vedretta di Nardis per poi portarsi in Val d'Amola superando la cresta con altri tratti attrezzati recentemente installati a sostituzione delle vecchie attrezzature.
Fare attenzione a possibili tratti innevati che richiedono talvolta l'impegno dei ramponi.
Si raggiunge nuovamente la morena di salita ed in breve al Rif, Segantini (3 ore da Cima Presanella).
Un'altra oretta scarsa permette di raggiungere il parcheggio punto di partenza.
Attrezzatura e consigli
Gita consigliatissima in ambiente grandioso ed isolato. Ma attenzione al dislivello e allo sviluppo impegnativo. Ricordarsi che l'itinerario si svolge in alta quota (3500 metri), a queste altezze il meteo cambia molto rapidamente ed è facile che nevichi anche in piena estate.
E' necessario un abbigliamento ed attrezzatura di alta quota.
Ramponi e picozza assolutamente necessari.
Per chi sale in cordata, n.d.a, una corda da 50/60 metri è sufficiente, cordini per gli spuntoni e friend medio piccoli per le numerose fessure.
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La cupside nevosa finale |
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Cima presanella |
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Cima Presanella |
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Il bivacco Orobica e la Cima Presanella sullo sfondo |
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Discesa della normale dalla vedretta di Nardis |
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Tratti attrezzati sulla normale di discesa |
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Tratti attrezzati sulla normale di discesa |
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Discesa dalla normale in Val d'Amola, sullo sfondo il Monte Nero |
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La morena di salita e discesa |