21 e 22 aprile 2015
Approfittando delle belle giornate di bel tempo e delle ferie arretrate, sono partito per questa avventura.
Arrivato il tardo pomeriggio a Staffal dove vi passo la notte nel mio "bivacco mobile".
Il giorno dopo prendo la prima ovovia per Gabiet. Da qui indosso i mie sci d'alpinismo e salgo verso il rif. Città di Mantova, percorrendo i vari fuoripista.
Non ho fretta, anche perchè ho tutta la giornata per percorrere un dislivello di circa 1200 metri.
In poco più di 4 ore arrivo al rifugio e trascorro il pomeriggio sulla bellissima terrazza a prendere un po di sole e a leggermi le relazioni per il giorno seguente.
Arriva l'indomani, la notte a 3500 metri è stata un po difficile, l'altitudine si fa sempre un po sentire.
Il tempo di far colazione e prepararmi e prima delle 7 sono già in movimento, destinazione la Punta Giordani, primo 4000 della giornata.
Non voglio perdere quota e per questo mi dirigo verso la cresta sud ovest della Piramide Vincent, a quota 3800 metri dovrei trovare una cengia detritica che mi permetterà di raggiungere agevolmente il ghiacciaio dell'Indren.
Salgo fin dove posso con gli sci ai piedi, ma sulla cresta rocciosa sono obbligato a portarli a spalle.
Raggiunta la quota 3800 metri individuo facilmente la cengia, ma mi accorgo che dopo poche decine di metri è ricoperta di neve, formando un unico pendio di circa 40 gradi.
Decido di calzare i ramponi e visto che il fondo è ancora bello duro, attraversarlo senza perdere quota fino a raggiungere il ghiacciaio.
Da qui indosso nuovamente gli sci, nella giornata di oggi il cava e metti di ramponi e sci è stato eseguito innumerevoli volte.
Sfruttando le numerose tracce raggiungo Punta Giordani, 4046 metri.
Una breve fermata, qualche foto e riparto, ramponi ai piedi, alla volta della Piramide Vincent.
Procedo in piano fino oltre la cresta, decido di salire sfruttando una lingua di neve di 40-50° e passi di misto su roccette.
Il sole inizia a scaldare il manto nevoso, ma per fortuna il fondo è ancora ben ghiacciato dalla notte.
In breve raggiungo anche la Piramide Vincent, 4215 metri, la sommità quasi in piano.
Fino a qui ho percorso la salita senza incontrare anima viva, ma da questa cima già scorgo la "carovana" di persone che salgono verso i più blasonati 4000.
Visto il bel fondo di neve dura scendo ancora con i ramponi ai piedi fino al Colle Vincent (4087 metri).
Rimetto gli sci e salgo al Cristo delle Vette Balmenthorn, 4167 metri, un isolotto roccioso fra i ghiacci con un'alta statua del Cristo e pochi metri sotto il bivacco.
Scendo dall'isolotto roccioso e continuo la mia salita alla volta del Corno Nero.
Ai piedi della parte ripida indosso nuovamente i ramponi, se tutto va bene dovrebbe essere l'ultima volta che li indosso!!! Salgo il ripido, ma breve (30 metri circa), pendio di neve che mi porta sulla cima del Corno Nero, 4322 metri. Questa è una bella cima rocciosa appuntita ed il panorama è veramente grandioso. Le solite foto e come sono salito scendo: piccozza e ramponi, la corda è rimasta a casa. Uno dei buoni fattori delle salite solitarie è che viaggi sono quasi sempre molto leggeri con il minimo indispensabile.
Raggiunta la base, rimetto e gli sci e salgo alla volta della Ludwigshohe,
Agevolmente salgo il breve pendio che mi porta sulla cresta nevosa finale.
Finalmente raggiungo il Ludwigshohe, 4341 metri, quinto ed ultimo 4000 della giornata.
A breve distanza si vede Punta Parrot, i Lyskam, Punta Gniffetti, la Dufour... alta è la tentazione di continuare la mia salita. ma la stanchezza inizia a farsi sentire e la discesa è notevole, 2600 metri, devo tenere un po di energie per quest'ultima.
Ultime foto, la solita barretta e mi preparo per la discesa.
La neve in discesa è abbastanza buona, il vento a lavorato molto la neve, ma il sole ha scaldato la superficie e la discesa sugli sci è quasi divertente.
Il ghiacciaio è in condizioni perfette, i crepacci aperti sono pochi e ben visibili, inoltre ci sono i paletti per il Mezzalama, che dovrebbe svolgersi tra pochi giorni.
In brevissimo tempo, rispetto la salita, raggiungo il rifugio Città di Mantova, l'ultima vera pausa in quota, raccolgo il materiale da bivacco che avevo lasciato al rifugio e riparto in discesa seguendo i vari pendii, fra questi il canalino dell'Aquila.
La neve nella parte bassa è molto molle, ma la discesa è piacevole. Alla fine mi collego alle piste da sci e raggiungo Staffal.
Contento e soddisfatto di aver fatto i primi 4000 dell'anno.
Itinerario di soddisfazione, piacevole e rischi limitati. Un sistema "facile" per fare in un sol giorno ben 5 quattromila. Magari il prossimo anno si ripete!!!
In salita, lasciati gli impianti si sale verso il rif. Città di Mantova |
In salita |
Le pause sono una necesità |
In vista del rif. Cità di Mantova |
Partenza all'alba |
Sulla cresta sud ovest della Piramide Vincent |
Il ghiacciaio dell'Indren |
Il ghiacciaio dell'Indren |
Piramide Vincent dalla Punta Giordani |
Il traverso in piano per raggiungere il canalino che mi porterà alla Piramide Vincent |
Sulla Piramide Vincent, il panorama inizia a farsi interessante!!! |
Il Cristo delle Vette |
Il ripido pendio che porta al Corno Nero |
Altre cordate sul Corno Nero |
Il precipizio del versante est dal Corno Nero |
La cresta nevosa che porta alla Ludwinghohe |
Il ghiacciaio del Lys |
In discesa sul ghiacciaio del Lys, notare i paletti per il Mezzalama |
Oltrepassato il rifugio Città di Mantova si scende verso Staffal seguendo vari pendii e canalini, il più bello forse questo, il canalino dell'Aquila |