Via nella tana dell'orso è la nuova via di roccia, completata ad inizio primavera 2017, alla Chiusa di Ceraino sinistra idrografica.
Si pone fra i settori Eldorado e la Prua e fa compagnia alla sua precedente linea via Explore nata 2-3 anni prima (sempre dallo scrivente).
Si pone fra i settori Eldorado e la Prua e fa compagnia alla sua precedente linea via Explore nata 2-3 anni prima (sempre dallo scrivente).
Presenta uno sviluppo complessivo di circa 100 metri ed oppone difficoltà obbligatorie di 6a e difficoltà massime di 6c/7a (da confermare), difficoltà massima concentrata solo nello strapiombo del primo tiro, aperto in artificiale dal basso in solitaria; i restanti tiri sono stati aperti con la corda dall'alto per ricercare una linea più arrampicabile e non danneggiata dai fittoni applicati dalla ferrovia (ricordiamo che in passato, nella parte sottostante, passava il treno, successivamente fatto passare in galleria).
Attualmente la linea è stata ripulita da sassi instabili ed erbacce ma è ancora un po sporca da e terra nei vari buchetti/fessure e cenge, mi auguro che qualche ripetizione riesca a pulirla meglio!
Descrizione
Come si diceva la via è composta da 4 tiri, per uno sviluppo complessivo di circa 100 metri.
Il primo tiro presenta un difficile ed impagnativo strapiombo che dev'essere ancora liberato, ma lo si può superare in A1 o A0 per i più alti e tratti di 6b obbligatorio. (25 m, 6c/7a)
Continua un facile e breve tiretto di 5a su rocce un po rotte. (15 m, 5a)
Il terzo tiro parte con un bel muretto verticale di 6a+, per terminare su più facili placche appoggiate. (25 m, 5c/6a+)
Il quarto e ultimo tiro, parte su roccie facili, qualche passaggio su una placca tecnica (6a) e termina con un breve e leggero strapiombo (6a) ben manigliato (forse il tiro più divertente dell'intera via). (30 m, 5c/6a)
Come si diceva la via è composta da 4 tiri, per uno sviluppo complessivo di circa 100 metri.
Il primo tiro presenta un difficile ed impagnativo strapiombo che dev'essere ancora liberato, ma lo si può superare in A1 o A0 per i più alti e tratti di 6b obbligatorio. (25 m, 6c/7a)
Continua un facile e breve tiretto di 5a su rocce un po rotte. (15 m, 5a)
Il terzo tiro parte con un bel muretto verticale di 6a+, per terminare su più facili placche appoggiate. (25 m, 5c/6a+)
Il quarto e ultimo tiro, parte su roccie facili, qualche passaggio su una placca tecnica (6a) e termina con un breve e leggero strapiombo (6a) ben manigliato (forse il tiro più divertente dell'intera via). (30 m, 5c/6a)
La via è attrezzata a spit (leggermente più distanziati rispetto alla normale chiodatura da falesia) e cordini sulle clessidre. Nei tratti più facili o dove la natura lo consente, è stato lasciato spazio per proteggersi con friend o nut, quindi può risultare utile portarsi con se qualche friend medio/piccolo.
Nel complesso la via risulta essere divertente e spero diventi una classifica di questa sx idrografica ancora poco frequentata, difatti le altre vie nel circondario presentano difficoltà ben superiori e nelle mie numerose uscite non ho mai trovato anima viva!!!
Il mio obbiettivo era creare una via facile e forse con questa nuova linea ci sono riuscito!?!?! Lascio a voi il giudizio finale.
A seguito lascio lo schizzo delle vie (anche lo schizzo della vicino via Explore, che pur logica linea è disturbata dai fittoni all'inizio citati) e le indicazioni per raggiungerle (accesso in 5 min dal parcheggio auto).
Grazie e buon divertimento.
Via tana dell'orso
Aperta da Bosaro Andrea (in solitaria, dal basso e dall'alto, tra l'autunno del 2016 e la primavera del 2017)
Sviluppo: 100 m
Dislivello: 95 m
Difficoltà: 6c/7a max (da confermare), 6a e A1 obb.
Aperta da Bosaro Andrea (in solitaria, dal basso e dall'alto, tra l'autunno del 2016 e la primavera del 2017)
Sviluppo: 100 m
Dislivello: 95 m
Difficoltà: 6c/7a max (da confermare), 6a e A1 obb.
Esposizione: sud-oest
Protezioni a fix e cordoni nelle clessidre (può risultare utile qualche friend medio/piccolo per integrare nei tratti più facili)
Accesso: 100 metri più a sud del ristorante alla Chiusa di Ceraino, piccolo parcheggio con 2/3 posti auto.
Prendere la traccia di sentiero che porta verso la parete rocciosa. Proseguire in direzione sud rimanendo vicino alla parete. Superare un piccolo risalto roccioso (cordino e pioli aiutano a superarlo). Seguire la parete rocciosa sempre verso sud. Superare l'attacco della via Explore e dopo 10 metri si arriva alla via nella tana dell'orso.
Prendere la traccia di sentiero che porta verso la parete rocciosa. Proseguire in direzione sud rimanendo vicino alla parete. Superare un piccolo risalto roccioso (cordino e pioli aiutano a superarlo). Seguire la parete rocciosa sempre verso sud. Superare l'attacco della via Explore e dopo 10 metri si arriva alla via nella tana dell'orso.
Discesa in corda doppia lungo la via. È sufficiente una corda singola da 60 metri.
Nota: la via Explore è un'altra via interessante che vale almeno una ripetizione.
Segue con logica l'evidente diedro fino alla cengia dove a termine la via.
Sviluppo: 100 m
Dislivello: 95 m
Difficoltà: 6a e A0
Aperta dal basso da Bosaro Andrea in solitaria tra il 2015 e 2016.
Discesa in corda doppia lungo la via (una corda singola da 60 metri è sufficiente)..
Protezioni abbondanti a fix.
Purtroppo la via, come dice il nome, è di carattere esplorativo e purtroppo l'arrampicata è spesso disturbata dai fittoni in ferro conficcati nella roccia dagli operai della ferrovia, che da un lato appesantiscono la linea e dall'altro ne agevolano la salita.
Segue con logica l'evidente diedro fino alla cengia dove a termine la via.
Sviluppo: 100 m
Dislivello: 95 m
Difficoltà: 6a e A0
Aperta dal basso da Bosaro Andrea in solitaria tra il 2015 e 2016.
Discesa in corda doppia lungo la via (una corda singola da 60 metri è sufficiente)..
Protezioni abbondanti a fix.
Purtroppo la via, come dice il nome, è di carattere esplorativo e purtroppo l'arrampicata è spesso disturbata dai fittoni in ferro conficcati nella roccia dagli operai della ferrovia, che da un lato appesantiscono la linea e dall'altro ne agevolano la salita.
Si ricorda inoltre che l'arrampicata, anche se praticata in un sito sportivo ben attrezzato, comporta sempre un certo rischio.
CHI VI SI DEDICA LO FA SOTTO LA PROPRIA RESPONSABILITA'
Ricordate che il materiale in parete non è eterno, ma soggetto ad usura dovuta all'invecchiamento ed alla frequentazione.
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