domenica 13 aprile 2025

CENGIA DI PERTICA - Parete SUD

 CENGIA DI PERTICA - Parete SUD

Aggiornamento: anno 2025

Negli ultimi anni, dall'anno 2000 in cui ho aperto la mia prima via sulla Cengia di Pertica: la via Odissea, sono nati vari itinerari su queste pareti, alcune aperte e poi chiuse perché imbrigliate fra le reti, altre un po' abbandonate o parzialmente crollate e poi riattrezzate. Io per primo, a volte, ho difficoltà a tener traccia di tutte le modifiche.

Con questo documento è mio desiderio fare il punto della situazione, anche perché nell'ultimo inverno, ho eseguito varie manutenzioni su alcune vie, quelle che ritengo più "facili" e/o meritevoli di considerazione. 
E' mio desiderio, in futuro, continuare l'opera di pulizia e controllo delle protezioni/soste, per quanto possibile, dei vari itinerari.

Attualmente fra la parete SUD e la parete OVEST, ci sono 15 itinerari attrezzati. Di cui alcuni monotiri e altri a più tiri. Per ora parlo della parete SUD perché la parete OVEST merita una sezione a parte.

Accesso
La Cengia di Pertica, sorge nel gruppo delle Piccole Dolomiti versante meridionale, è particolarmente facile da raggiungere, percorrendo la Val d'Illasi per poi proseguire per la Val di Revolto fino al rifugio Revolto. Da qui, a piedi, in soli 30 minuti, si raggiunge il Passo Pertica dove sorge il rifugio Passo Pertica.
Di fronte al rifugio si innalza la Cengia di Pertica, con la sua verticale parete SUD.

La roccia di questa struttura non è particolarmente solida, anche se ci sono le dovute eccezioni su roccia discreta, ma il suo facile accesso e il suo orientamento (sud), ne fanno una meta a mio avviso "ambita". Oltre al fatto che lungo il camino centrale sorge la ferrata Biasin, corta ma intensa ferrata che durante il periodo estivo è molto frequentata.

L'arrampicata può essere eseguita in qualsiasi periodo dell'anno, in particolare, la parete sud offre condizioni ideali proprio nelle assolate giornate invernali.

Attacco
Le vie si raggiungono lungo dei sentierini e tracce che partono direttamente dalla mulattiera, in una manciata di minuti.

Qui sotto cercherò di descrivere al meglio i vari itinerari.


La parete sud offre 12 vie di arrampicata, da motiri a vie a più tiri.
Le vie più lunghe sono anche quelle più difficili e richiedono un grande impegno, anche psicologico, un po' per la qualità della roccia, un po' anche perché la chiodatura è un po' datata e mista, chiodi/spit/fittoni resinati. I monotiri sono in generale maggiormente curati.

Qui sopra troviamo il disegno in cui vengono indicati i nomi delle vie, la lunghezza e le difficoltà.


Settore principale


Su questa fascia, troviamo le vie più lunghe. La parete è verticalissima con alcuni tratti anche strapiombanti. 
I tiri sono quasi sempre brevi e la chiodatura ravvicinata per permettere anche l'A0 o l'A1.

Premessa: su questa parete sono stati trovati diversi chiodi, vie o tentativi di vecchi itinerari.

Da sinistra, troviamo la via Odissea, mia prima via nata nel 2000, aperta in parte dal basso e parte dall'alto. 
Nei tratti difficili, la chiodatura è molto ravvicinata per permettere di azzerare i passaggi e nei tratti strapiombanti può risultare utile una staffa. I primi tre tiri sono verticali e strapiombanti, verso la fine, la via diventa più facile, ma con chiodatura più distanziata. 
Difficoltà: 6c (6a obb.), 70 metri.

In comune con l'attacco della via Odissea, si trova l'attacco della via Mission Impossible. Questa via si alza per soli due tiri e si ferma sotto gli strapiombi. Il primo tiro si sale in A0, mentre il secondo tiro presenta una bella placca di 6a con roccia discreta.
Difficoltà: 6a/A0, 30 metri.

La terza linea è la via Vecchie Glorie. Per l'attacco della via, bisogna salire un breve tratto della ferrata Biasin (5/6 metri). In vista della sosta, staccarsi dalla ferrata e raggiungere l'attacco.
Segue una fessura un po' delicata con un tratto strapiombante. Segue un tratto più appoggiato. Si unisce alla via Odissea, nell'ultimo tiro.
Difficoltà: 5c/A0, 45 metri.


Pilastro Biasin (toponimo proposto)


Sul lato destro della ferrata Biasin, si erge questo alto pilastrino su cui è stata tracciata l'ardita via Il tramonto può attendere. Il primo tiro percorre una fessura larga (5c), mentre il secondo tiro prosegue su placche strapiombanti. Roccia delicata.
Difficoltà: 7b/c, 55 metri (le difficoltà maggiori si incontrano nel secondo tiro).


Settore alto


Proseguendo lungo la traccia che si stacca sulla destra dalla ferrata Biasin, si arriva ad un colatoio.
Da qui parte la via Impressioni d'autunno. Anche questa è una via "storica" ma con difficoltà modeste. Purtroppo, recentemente è stata parzialmente imbrigliata dalle reti. Il secondo tiro è stato leggermente spostato a sinistra, ma ha perso molto del suo fascino originale.
In origine percorreva un bel camino, nella cui parte superiore si stringeva ad imbuto ed usciva nella parte sovrastante con esposto passaggio. Ora, il camino nel primo tratto non è piu percorribile ed è stato attrezzato una nuova traccia sulla sinistra.  Il camino lo si riprende nella parte alta. La via e' composta da due tiri.
Difficoltà: 4a/b, 45 metri.



Seguendo la traccia precedentemente indicata, si sale su una cengia.
Si incontra la via Tanto per fare. Monotiro di modeste difficoltà con tratti di roccia delicata.
Difficoltà: 4b/c, 25 metri


Seguendo la cengia verso destra, si raggiunge la via Appoggiata. Forse, la via più facile del settore. Sale una placca appoggiata su roccia discreta/buona. Ottima per prendere confidenza con l'ambiente.
Difficoltà: 4b, 22 metri.


Settore sopra la strada


Sassone appena sopra la strada. Lo si raggiunge per esile traccia.
Presenta due itinerari: la via Il ritorno e la via Aspettando l'estate.
Anche queste due vie abbastanza facili su roccia discreta/buona.
Difficoltà: Il ritorno, 4b, 18 metri; Aspettando l'estate, 5a, 18 metri.


Pilastrino


Seguendo ancora la mulattiera, si incontra questo verticalissimo pilastrino.
Sorgono tre vie con difficoltà elevate (una mia e le altre due della guida alpina Mirco Korn).
La prima a sinistra (la mia) è la via Raponzoli, 6c/7a (due tiri), appena più a destra troviamo le vie La radice di Iesse (sinistra) e La radice di Iesse (destra), rispettivamente 8a e 6a/b.
Vie di placca o spigolo, verticali o leggermente strapiombanti.
La roccia è discreta/buona, con chiodatura ottima.
Difficoltà: Raponzoli, 6c/7a, 45 metri; La radice di Iesse (sinistra), 8a, 30 metri; La radice di Iesse (destra), 6a/b, 25 metri.



Conclusioni
Con queste descrizioni, spero di aver fatto un po' di chiarezza su questo settore un po discusso e un po' dimenticato.
Potenzialmente, potrebbero nascere altre belle vie, perché la zona offre lo sviluppo di altri itinerari, ma da soli è difficile fare tutto. 

Come precedentemente ricordato, la roccia richiede attenzione, non è sempre facile e richiede molta dedizione, personalmente ho impiegato molti anni ad abituarmi a questo tipo di roccia, ma dal mio punto di vista, un buon arrampicatore dovrebbe saper salire ogni tipo di roccia, sia in termini di genere che in termini di qualità.

Ricordo, infine, che l'arrampicata è uno sport pericoloso
chi vi si dedica lo fa sotto la propria responsabilità
Il materiale non è eterno, ma soggetto ad usura dovuto all'invecchiamento e all'usura. 


Resto a disposizione di informazioni e chiarimenti.
Buone arrampicate a tutti.




mercoledì 22 gennaio 2025

ELENCO DELLE VIE SUL CAREGA, VAL DI REVOLTO

ELENCO DELLE VIE SUL CAREGA

Versante meridionale, val di Revolto


Settore: Torri di Malga Terrazzo

  • via per Grilli, 4a, 15 m
  • via Malga Terrazzo, 6a+, 110 m
  • via Legati ma Liberi, 7a, 125 m
  • variante dello spigolo, 6b, 50 m
  • via Grande Reset, 6b, 120 m
  • via la Verità' rende liberi, 5b, 20 m
  • via Oltre la linea, 5c/A0, 60 m
  • via il nuovo mondo, 6c, 60 m



Settore: Spalti di Cima Trappola

  • via del Colatoio, 5a, 25 m
  • via dello Spigoletto, 5c, 35 m
  • via Supermattia, 5c, 30 m
  • via della Mortadella, 5a, 25 m
  • via del Camino, 5a/b, 20 m
  • via tra Cielo e Terra, 5c, 80 m
  • via Fantasia, 6b, 25 m
  • via del Diedro, 5a/b, 65 m
  • via Picciu Picciu monta in gondola. 6a, 25 m
  • via Labirinto, 5c, 45 m
  • via Autogrill, 5a, 25 m
  • via non dire mai banzai, 6b, 70 m



Settore: Cengia di Pertica (sud)

  • via Odissea, 6c, 70 m
  • via Mission Impossible, 6a/A0, 30 m
  • via Vecchie Glorie, 5c, 45 m
  • via il tramonto puo’ attendere, 7b/c, 55 m
  • via Impressioni d’autunno, 4a/b, 45 m
  • via Tanto per fare, 4c, 28 m
  • via Appoggiata, 4b, 22 m
  • via il ritorno, 4b, 18 m
  • via aspettando l’estate, 5a, 18 m
  • via Raponzoli, 6c/7a, 45 m
  • via la radice di Iesse (sx), 8a, 30 m
  • via la radice di Iesse (dx), 6b, 25 m

Settore: Cengia di Pertica (ovest)

  • via Destinazione Paradiso, 6a/A1, 125 m
  • via i Tre Moschettieri, 6b/A0, 150 m
  • via i Soliti Ignoti, 5a, 240 m
  • via Accarezzami (Pilastro Fozzato), 5a, 35 m



Settore: Punta Lessinia

  • via Concerto d’autunno, 5b, 470 m
  • via Enigna, 5c, 530 m
  • via senza chiedere permesso, 5c, 150 m

Settore: Torre Battisti

  • via Solitudine, 6b+, 120 m



Settore: Canyon, Alpe Campobrun

  • via Bene, 4a, 100 m
  • via del Mostro, 4b, 100 m
  • via dell’amicizia, 4b, 30 m



Settore: Pilastrino del lago Secco

  • 8 vie Dal 5c al ???, 15m




Settore: Sasso dei desideri, Sassi della galleria

  • via Spiaggia al sole, 5a, 28 m
  • via del Chiodo, 6a, 50 m
  • via variante alta della via del chiodo, 5c, 25 m
  • via del Popi, 6a, 55 m
  • via Bunga Bunga, 6b, 55 m
  • via dei Folletti, 4c, 65 m
  • via normale, 3a, 10 m

Settore: Torre Dino, Sassi della galleria

  • via Stella Alpina, 5c, 50 m

Settore: Torre Speranza, Sassi della galleria

  • via Martina, 6b, 125 m



Settore: Spalti del Plische

  • via Hale Bopp, 6a, 120 m
  • via Piccola Pera, 5c/A2, 160 m
  • via tra le nuvole, 6a/A0, 60 m

Settore: Palestra Lino Ottaviani, Spalti del Plische

  • via la Gola, 5b/c, 35 m
  • via El Drago, 5c, 15 m
  • via la Prima, 4c, 15 m
  • via go fame, 4c, 15 m
  • via incastra le mani, 4c, 15 m
  • via 15 agosto, 6a, 25 m
  • via tira e tasi, 7a, 25 m



Settore: Sperone sud-est di cima Carega

  • via Cipriani, Felisi, 5a, 100 m
  • via Cipriani, Felisi, 5a, 100 m



Settore: Giazza, val Fraselle

  • Palestra Leischarla, 15 vie, dal 3c al 6b, 13 m
  • Kietz Stuan, 8 vie, dal 4c al 7a, tra i 18 e 70 m





domenica 5 gennaio 2025

SPALTI DI CIMA TRAPPOLA - SETTORE DELLA MADONNINA

SPALTI DI CIMA TRAPPOLA 

SETTORE DELLA MADONNINA


Ripropongo questo settore alle pendici di Cima Trappola.
Recentemente ripulito, sul quale ho fatto alcuni lavori di manutenzione e varianti.

Personalmente ho iniziato a frequentare questo settore gli anni successivi all'anno 2000, ma sono stati ritrovati vari chiodi sulla parete che confermano l'interesse di alpinisti anche nel passato, forse valligiani o zona Lessinia.

La roccia, in genere, è costituita da un bel calcare grigio ed offre un'arrampicata divertente, ben appigliata su pareti spesso appoggiate, talvolta verticali, su roccia in generale discreta o buona. Ottimo sito per chi si vuole avvicinare alla roccia del Carega o vuole passare una giornata in "quota" ad arrampicare.

Alla data attuale, la parete offre circa una dozzina di itinerari con lunghezze variabili tra i 20 e gli 80 metri di sviluppo e presentano difficoltà variabili dal 4c al 6b. 

Le vie, anche se sono tutte attrezzate con spit da 10 o 8 mm con soste attrezzate per la calata in corda doppia o in moulinette per i monotiri, sono comunque da affrontarsi con uno spirito un po' alpinistico, anche perché il sito sorge ad una quota di circa di 1600 metri, il tempo può cambiare talvolta anche in modo repentino ed i materiali sono soggetti a maggior usura a causa delle suddette condizioni meteo (neve, ghiaccio, temporali, ecc).

La parete ha un'esposizione est quindi è preferibile frequentarla al mattino o al pomeriggio a seconda della stagione. In estate al pomeriggio, in inverno la mattina e nelle mezze stagioni tutto il giorno.
Per queste sue caratteristiche, la si può frequentare tutto l'anno, anche in pieno inverno con la neve, basta che la giornata sia solare e senza vento,

Accesso, quattro sono i possibili accessi a piedi:
- dal rifugio Revolto, seguire le indicazioni per il Passo Malera (40 minuti), l'accesso piu' facile;
- dal rifugio Boschetto, seguendo le indicazioni per il Baito Mandriello e poi il sentiero per il Passo Pertica (1 ora e 30 minuti);
- dal rifugio Passo Pertica, seguendo le indicazioni per il Passo Malera (30 minuti, considerare però che per raggiungere il rifugio Passo Pertica dal rifugio Revolto servono altri 30 minuti);
- da San Giorgio, seguendo per Passo Malera, raggiunto il Passo Malera scendere e seguendo le indicazioni per il Passo Pertica (2/3 ore ). Il piu' lungo e il piu' complicato.

In tutti i casi, si arriva a percorrere un tratto pianeggiante che costeggia le pendici di Cima Trappola, con una bella vista sulla Val di Revolto, fino ad incrociare la Madonnina delle rocce, una statuetta incastonata fra le rocce, che da il nome al settore.


Attacchi:
Alcune vie partono appena fuori dal sentiero, altre bisogna percorrere poche decine di metri tra i mughi, tracce di passaggio, fino a raggiungere la base della parete. Prendere come riferimento anche le foto sottostanti per trovare gli attacchi delle vie.
Alla base, le vie, hanno tutte il nome (talvolta un po' sbiadito) e spesso un fittone resinato.
 


Materiale, per una ripetizione e' sufficiente:
- 12 rinvii, qualche cordino, assicuratore, discensore e caschetto;
- può bastare una corda da 60 metri, ma consiglio una corda da 70, soprattutto per le vie a piu' tiri, viene agevolato il rientro in corda doppia.





DESCRIZIONE DELLE VIE



Partendo dalle vie più a destra, lungo l'esile traccia che sale alla statua della Madonnina, incrociamo le prime due vie:

1. via il Colatoio, 5a, 25 m
Prende il nome dal colatoio d'acqua che in caso di forte piogge si forma. Arrampicata tecnica non banale su appigli talvolta piccoli,

2. via dello Spigoletto, L1: 4c, L2: 5c, 35 m
Segue inizialmente un facile spigolo poco pronunciato per poi proseguire lungo una sorta di diedro con un'arrampicata un po' di forza.








3. via Supermattia, L1: 4c, L2: 5c, 30 m
Un altro spigolo/pilastrino poco pronunciato.
Nata come singolo tiro, recentemente allungata con un secondo tiro per aumentare lo sviluppo.
Il primo tiro presenta bei movimenti su roccia ben appigliata.
Il secondo tiro con qualche passaggio di forza e qualche passaggio un po' tecnico verso l'uscita.
I due tiri si possono concatenare insieme e fare una calata unica.







4. via della Mortadella, 5a, 25 m
Ultima via nata. 
Parte poco a destra della via Supermattia.
Attraversa sotto un piccolo strapiombo per poi salire lungo placche appoggiate ed attraversare nuovamente fino alla sosta.
Breve salita interrotta da alcuni tratti erbosi.
In futuro, possibile continuazione della linea, lungo placche appoggiate.


SETTORE PRINCIPALE



5. via del Camino, 5a/b, 20 m 
La via è nata alpinistica da valligiani svariati anni fa. Poi ripresa dal sottoscritto, che ho attrezzato il primo tiro. Non e' escluso che in futuro, attrezzi anche i restanti tiri.
Arrampicata varia: da placca, fessurine e camino. Sicuramente interessante ma non banale.

6. via tra Cielo e terra, 5c, 80 m 
La via piu' lunga della parete. 
Offre un'arrampicata varia su placche e grossi blocchi, spesso atletica, ma mai banale.

7. via Fantasia, 6b, 25 m
Variante difficile di attacco della via del Diedro. Arrampicata tecnica ed impegnativa lungo placche verticali.

8. via del Diedro, 5a/b, 65 m
Via storica, forse la prima via aperta del settore. Percorre l'evidente diedro che poi termina con un largo camino/canale. Arrampicata varia e divertente. 

9. via Picciu Picciu monta in gondola, 6a, 25 m
Arrampicata tecnica e di forza su piccoli appigli.

10. via Labirinto, L1; 5c, L2: 5a, 45 m 
Un'altra via storica, sono stati ritrovati diversi chiodi in parete. Sale per placche e fessure di non facile interpretazione. La via termina costeggiando a sinistra l'evidente tetto.

11. via Autogrill, 5a, 25 m
La via nasce come variante facile della via Labirinto. Arrampicata varia e tecnica su belle placchette.




DISEGNO CON TUTTE LE VIE DEL SETTORE




Esiste un'ultima via che però si trova molto più a destra (nord) di questo settore. Una via isolata, a tre tiri aperta una decina di anni fa che va ad esplorare il settore centrale degli spalti del Trappola. Per raggiungerla bisogna costeggiare lungamente la parete in direzione nord (circa 30 minuti) fino a raggiungere l'attacco. Spit ben visibili dal basso.
La via si chiama "Non dire mai banzai" offre difficoltà fino al 6b e uno sviluppo complessivo di circa 70 metri.

Le vie sopra descritte sono tutte state aperte dal sottoscritto, tranne quelle storiche, le quali le ho solo attrezzate.
Tutte autofinanziate, non ho sponsor, quindi non se ne voglia se ogni tanto ho utilizzato materiali autocostruiti.


NOTE
Si ricorda che l'arrampicata, anche se praticata in un sito sportivo attrezzato, 
comporta sempre un certo rischio.
Chi lo pratica lo fa sotto la propria responsabilità.
Il materiale in parete non è eterno, ma soggetto all'usura dovuta 
all'invecchiamento e alla frequentazione.


Per ulteriori informazioni, non esitate nel contattarmi.