giovedì 25 luglio 2024

LE VIE DEL CANYON - ALPE CAMPOBRUN

 LE VIE DEL CANYON - ALPE CAMPOBRUN

Il canyon è un luogo nella val di Revolto poco o per nulla conosciuto.
È caratteristico per la la presenza di un corridoio con pareti verticali alte un centinaio di metri circa. Anni or sono, quando gli inverni erano freddi, si formavano diverse e divertenti cascate di ghiaccio, ormai un lontano ricordo.
Percorrendo questa profonda vallata e oltrepassando una grossa frana con grossi blocchi di roccia, si arriva su un tratto piano da cui, sulla sinistra (faccia a monte), parte una facile parete rocciosa appoggiata.
Questa parete è solcata da tre vie, aperte già più di 20 anni fa: due a più tiri e un monotiro.
Le difficoltà sono modeste, ma l'ambiente isolato e spettacolare, le rendono molto attraente.
Recentemente sono state ripulite, per quanto possibile, ed è stata eseguita la manutenzione alle soste e alle protezioni.
La roccia, in generale, è abbastanza solida, ma sui numerosi terrazzini si può trovare un pò di detriti,
Le vie sono tutte attrezzate a spit da 10 mm con protezioni un pò distanziate (S2).
Gli itinerari tutti abbastanza logici ed e stata rispettata sempre la regola: trovare il facile nel difficile.
L'esposizione è un EST ed in base alla stagione si sceglie se percorrerle al mattino o al pomeriggio.
Gli itinerari sono tipicamente estivi o autunnali, difficilmente si riescono a percorrere in altre stagioni.

Accesso
La parete la si raggiunge facilmente dal rifugio Revolto, scendendo il sentiero n.110 fino al lago secco (quello vero!!!).
Al bivio si prosegue a sinistra lungo il sentiero E5 verso il rifugio Scalorbi.
In corrispondenza della piana del lago secco, si lascia il sentiero E5 e per traccie a sinistra ci si porta sul letto del torrente, in genere secco, e lo si segue fino all'inizio del canyon.
Lo si percorre per intero, si supera la grande frana, scavalcando i grossi massi nei punti più facili, ometti e tracce di passaggio, fino al tratto piano superiore.
Guardando a sinistra si scorge la parete appoggiata.
Al centro di essa si troveranno gli attacchi (nome alla base e primi spit visibili dal basso).
50 minuti di cammino dal rifugio Revolto. 

La prima via che si incontra è la via del Mostro, da cui dirama anche il monotiro via dell'Amicizia.
Una decina di metri piu avanti parte la via Bene.
Quota d'attacco 1300 metri circa.

Le vie lunghe offrono uno sviluppo di circa 140 metri con difficoltà massime di IV+.

Il rientro avviene in doppia, seguendo l'itinerario di salita c.d. da 30 metri. 

Materiale
Per una ripetizione si consiglia una corda da 60 metri, eventualmente da 70 metri. Sconsiglio le mezze corde a meno che non si sia in tre.
7/8 rinvii anche lunghi.
Qualche fettuccia per eventuale integro sui mughi e costruzione della sosta sui due ancoraggi
Moschettoni liberi e discensore.
Obbligatorio il caschetto.



Allego lo schizzo degli itinerari



Si ricorda che siamo all'interno della riserva Naturale di Campobrun, zona protetta.
Si raccomanda di aver rispetto della natura, fauna e flora, di non lasciare rifiuti e non accendere fuochi.



Buone arrampicate a tutti.

domenica 21 luglio 2024

TORRI DI MALGA TERRAZZO

TORRI DI MALGA TERRAZZO

Era da tempo che avevo desiderio di pubblicare un aggiornamento delle vie di questa torre e dei satelliti che la circondano, ma un po' per pigrizia, un po' perché mancavano gli stimoli, non l'avevo ancora fatto.
Con questa descrizione, mi auguro di fornire le informazioni per stimolare la frequentazione di questo sito a me caro.

Ubicazione
Le Torri di Malga Terrazzo, sono un gruppo di pilastri e pareti rocciose site nel comune di Selva di Progno nella provincia di Verona.
Sono situate ad un quota di circa 1200 metri slm e si prestano ad essere scalate prevalentemente nei mesi estivi, anche se non di rado capita che ci siano condizione climatiche per scalarle anche in altri periodi dell'anno.
La torre principale sale per un centinaio di metri circa e i satelliti che la circondano hanno altezze inferiori ma sono ugualmente interessanti.
Il sito e tuttora in esplorazione, quindi non escludo eventuali aggiornamenti o corde appese sulle pareti.

Inoltre, ricordo, che siamo nella foresta di Giazza e nel Parco della Lessinia, zona tutelata, quindi si chiede il massimo rispetto per fauna e flora, non lasciare rifiuti e non accendere fuochi. 

Altra nota dolente e' la presenza di zecche, io non ho mai avuto questa scocciatura, ma vi consiglio di usare repellenti specifici per questi insetti,

Esposizione
Da sud/ovest a nord/ovest a seconda della via

Roccia
In generale la roccia varia da discreta a buona. In particolar modo la torre principale presenta una roccia solida e compatta in cui è richiesta una buona tecnica in placca. 
Alcune vie presentano a tratti roccia meno solida ed è buona norma controllare sempre gli appigli e gli appoggi per evitare brutte sorprese.

Accesso
In auto dal paese di Giazza salire la strada lungo la Val di Revolto fino in località Madonnina, ultimo tornante prima di un lungo tratto rettilineo (q. 1000 m slm circa). Parcheggiare nel piccolo parcheggio sul tornante. 
Dal tornante, parte il sentiero n. 277 per Malga Terrazzo che sale con numerosi tornanti fino ad incontrare la grande torre ben visibile dal sentiero (30 minuti di cammino). 
Dal tornante sul sentiero, si stacca un'esile traccia che percorre il sassoso letto del torrente e poi costeggia la parete.
La gran parte delle vie parte da questa traccia, per alcune vie ci sarà una descrizione a parte.




Un po' di storia...
Mi interessati la prima volta a questo settore nel 2009.
A quel tempo avevo la necessità di allontanarmi dalle zone più centrali della Val al di Revolto.
Un luogo distante dalla "folla". E cosi ebbi la "soffiata" per avvicinarmi a queste rocce.

La mia prima linea nasceva con il desiderio di percorrere il grande tetto della parete, poi in seguito abbandonato, per seguire una linea più arrampicabile.
Nel 2011, terminai la via Legati ma liberi.
Via elegante che supera a destra il grande tetto triangolare in abili passaggi di equilibrio in placca.
La via ha uno sviluppo di circa 125 metri ed oppone difficoltà max di 7a (6b obbligatorio).
Qualche anno più tardi, sulla stessa via, ho aperto una variante più facile che segue il profilo arrotondato a destra della parete, con difficoltà max di 6b (6a obbligatorio).

Nel frattempo venni ha conoscenza di una via aperta nel 1997, via Malga Terrazzo. Via di VI grado massimo, ma con numerosi tratti piu facili.
La scoperta dell'attacco della suddetta via avvenne per caso, si perché nel frattempo la vegetazione era cresciuta moltissimo e non si vedeva tracce di passaggio. 
Da li, iniziai lentamente, a ripulire tutti i passaggi ed aggiungere protezioni mano a mano che salivo. Cercando la linea più pulita da vegetazione, a meta via, ho aperto una variante più diretta, più difficile rispetto all'originale (6a+), ma sicuramente più divertente. Per ricongiungermi più in alto con l'itinerario originale e terminare con il bel diedro finale (5c). Il lavoro è stato eseguito in vari anni e terminato nel 2022. La via attualmente è stata richiodata e ripulita, per quanto possibile, sconsigliata percorrerla dopo forti piogge.

Il mio desiderio di scoprire nuovi itinerari non si placò e nel 2023 iniziai un nuovo tracciato, via Grande Reset. La via parte subito a destra della via Legati ma liberi e l'obbiettivo originale era di risalire la fascia gialla strapiombante che seguiva in alto, ma la scarsa qualità della roccia della fascia sovrastante mi fece desistere. Seguii, invece, a sinistra l'esile cengia ascendente, portandomi alla seconda sosta di Legati ma liberi. Da li, proseguire, inizialmente un tratto erboso, poi lungo la placca a sinistra fra le vie Legati ma liberi e Malga Terrazzo fin sul pulpito del pilastro. Salire a destra la rampa erbosa e poi su placca molto compatta. Superare un breve tetto. Traversare sul bordo superiore del tetto e su dritti fino alla successiva sosta su comodo terrazzino. Ultimo tiro su roccia ben lavorata fino alla sosta su albero, sosta in comune con la via Legati ma Liberi.
Sviluppo 120 metri circa, difficoltà massime attorno al 6b.

Insieme al lavoro sulla via Grande Reset mi interessai alle pareti satellite attorno alla grande torre e appena sotto scopri nel bosco una parete nascosta. Dopo alcuni sopralluoghi, iniziai anche qui una via. Nasce cosi la via il Nuovo Mondo.
Il tracciato segue una breve paretina ancora un po sporca di terra, fino a S1. Prosegue lungo un diedro piuttosto liscio fino ad oltrepassare un breve strapiombo e per placche, in obliquo verso sinistra raggiungere S2, sosta abbastanza aerea. Da qui, volendo, con altri pochi metri raggiungere il boschetto. Sosta su albero. Discesa a sinistra per tracce fino a raggiungere la base della torre principale. Possibile discesa in doppia con due corde da 60 metri fino a raggiungere la base.
Sviluppo 60 metri circa, con difficoltà di 6c (???).
Questa via può essere concatenata con altre vie, dato che la sua uscita, con un breve collegamento a piedi, porta all'attacco delle vie della torre principale.

Nell'ultimo anno (2024), ho aperto alcuni facili monotiri, che possono essere usati per riscaldamento o defaticamento. 
Troviamo lungo il sentiero principale la via per Grilli, 15 metri, 4a.
Invece appena a destra della via Grande Reset si ha la via la Verita rende liberi, 25 metri, 5a.

E per ultima, per ora, inserisco anche questa via, anche se e ancora in costruzione , ma percorribile nei primi due tiri. Si tratta della via Oltre la linea. Via di carattere esplorativo che partendo dal settore medio della torre principale in corrispondenza di una cengia, sale compiendo dapprima un lungo traverso sotto degli strapiombi e poi in obliquo a cercare la parete sud della torre stessa.
La si raggiunge proseguendo la traccia dopo la via la Verita rende liberi. Dopo una ripida salita che sale a zig zag lungo il colatoio che scende fra la torre principale e una seconda torre a destra, si sale fin sotto a dei grandi strapiombi. Salire le rocciette a destra. Bolli rossi, fino all'attacco.

NB: tutte le vie hanno il nome alla base e quasi sempre c'è un fittone resinato. Perciò è difficile sbagliare. 
Richiesta attenzione per gli accessi ad alcune vie a causa dei terreni molto ripidi, la cui progressione richiede anche l'uso delle mani. C'e' da prestare attenzione se il terreno è scivoloso.

Materiale 
Per una ripetizione occorre la normale dotazione d'arrampicata sportiva: una corda da 70 metri o in alternativa due mezze corde da 60 metri, almeno 15 rinvii, assicuratore, cordini e discensore per le calate che si possono eseguire in corda doppia o moulinette sui monotiri.
Caschetto (ricordiamoci che siamo in un ambiente di montagna!!!!). Chiodi, nuts e friends sono superflui. Consigliato qualche cordino per allungare qualche protezione.

Attenzione
Sulle vie lunghe si può uscire a piedi anche dal boschetto sovrastante, raggiungendo in pochi minuti il sentiero che corre sopra le torri, da qui a sinistra si ritorna alla base. In particolar modo prestare attenzione alle calate sulle via Legati ma Liberi e Grande Reset le cui calate nella parte alta sono difficoltose perché le soste non sono in linea.
Una facile via di discesa in corda doppia è scendere dalla via Malga Terrazzo, albero attrezzato. 





Nel disegno sopra rappresentato le vie attualmente in loco:

1. via per Grilli; 4a, 15 metri.
2. via Malga Terrazzo; 4a, 4b, 6a+, 4a, 5c, 110 metri.
3. via Legati ma Liberi; 6a (passaggio difficile all'attacco), 6a, 5c, 7a, 4c, 125 metri
variante dello spigolo: dalla seconda sosta diritti per due lunghezze fino a ricongiungersi la penultima sosta della via Legati ma liberi, 6b, 6b, 50 metri.
4. via Grande Reset, 5a, II, 6b, 6a+, 5c, 120 metri
(la via Grande Reset incrocia la via Legati ma Liberi al secondo tiro, da S2 Grande Reset va a sinistra).
5. via la Verita' rende liberi, 5b, 20 metri.
6. via Oltre la linea, 5c/A0, 5b, ... , 60 metri.Terzo tiro e oltre ancora in costruzione.
7. via il Nuovo Mondo, 4a, 6c, 60 metri
Accesso per la via il Nuovo mondo. Dal parcheggio sulla strada salire il sentiero per la torre principale per circa 20 minuti, poco prima di un canale di scolo dell'acqua in corrispondenza di un gran numero di alberi tagliati, sulla destra, si stacca un'esile traccia che sale il ripido bosco e con numerosi tornanti, porta al'attacco della via. Bolli rossi ed ometti.

In linea tratteggiata, future espansioni della vie.

Note
Le vie, dopo piogge, vista l'esposizione, asciugano con difficoltà.
Molto piacevole, invece, è l'arrampicata nelle calde giornate estive, il sole raggiunge le pareti nel primo pomeriggio.
Avvicinamento dal parcheggio in circa 30 minuti di cammino. 

Non mi stancherò mai di dire che le vie sopra descritte si trovano in ambiente di montagna, anche se attrezzate da falesia con fix da 10 e 8 mm, i pericoli oggettivi sono numerosi, per citarne alcuni: cambi repentini del tempo, appigli che si possono rompere, ecc.
La zona è molto isolata. Il sentiero di salita è ben tracciato per raggiungere la Malga Terrazzo sovrastante, ma la frequentazione di escursionisti è scarsa rispetto al resto del Carega.
La copertura del telefono è discreta.
L'arrampicata si svolge sui 1200 metri di quota.

Per qualsiasi informazione potete scrivermi attraverso questo blog o in privato ad: abosa2007@gmail.com

Buone arrampicate a tutti! 

Si ricorda inoltre, che l'arrampicata comporta sempre un certo rischio.
Chi vi dedica lo fa sotto la propria responsabilità.
Il materiale in parete non è eterno, ma soggetto ad usura dovuto all'invecchiamento e alla frequentazione.
Se si dovesse riscontrare rotture o malfunzionamenti si prega di segnalarlo al sottoscritto.
Grazie 






domenica 27 agosto 2023

Via Stella Alpina, Torre Dino

Via Stella Alpina, Torre Dino

Dopo svariati anni, ritorno ad arrampicare su Torre Dino. A ripetere, ripulire e parzialmente attrezzare una via alpinstica che avevo salito nell'estate del 2016, vedi post fatto in precedenza.

Lo sviluppo è breve, ma l'ambiente circostante è interessante e "solitario" pur essendo a ridosso della strada.

Per informazioni non esitate a contattarmi.










lunedì 22 agosto 2022

Via Malga Terrazzo

Via Malga Terrazzo


Difficoltà max: 6a+ (5c obb.)

Lunghezza: 110 m

Esposizione:  nord/ovest


Era dallo scorso anno (2021) che avevo iniziato i lavori di manutenzione (pulizia e  attrezzatura) su questa via del 1997 di G.Roncolato, S.Posenato e P.Bottegal. e finalmente quest'anno i lavori di ripristino sono riuscito a completarli.

 



La via è sicuramente la linea più facile della parete, l'altra via è Legati ma liberi, aperta dal sottoscritto nel 2011 con difficoltà massime di 7a, variante lungo lo spigolo di 6b. 

Link: 

http://orsettoclimber.blogspot.com/2013/06/via-legati-ma-liberi_25.html?m=1


La via Malga Terrazzo, presenta una linea logica, quasi alpinistica, con difficoltà massime di 6a+.

Ha richiesto una grande opera di pulizia da erba e terra, visto che le fessure erano completamente intasate. Eliminati anche vari blocchi instabili.

La via pur resta per molti tratti delicata, sia per la roccia non sempre al top e per la presenza lungo la linea di erba e terra.

Ma consigliabile, visto il breve avvicinamento, 30 min dalla strada, e l'ambiente solitario. 


Attrezzata completamente a spit, qualche chiodo (pochi) lungo la linea e le soste con anello di calata per il rientro in doppia.


Accesso:

in auto da Giazza fino ad incontrare il il piccolo parcheggio per Malga Terrazzo. Prendere il sentiero n.277 per Malga Terrazzo che sale con numerosi tornanti fino ad incontrare la grande torre. Dal tornante si stacca una traccia di sentiero che percorre il franoso letto del torrente, seguirla per una trentina di metri fino ad un ometto. Da qui, a destra, alla base della torre, diparte una tracia orizzontale, percorrerla fino ad incontrare l'attacco della via.


Attacco:

Dalla cengia percorrere pochi  metri a destra, direzione sud, fino ad incontrare l'attacco. Nome alle base e fittone resinato.


Descrizione:

L1:Salire un canalino a tratti erboso su roccette facili fino alla sosta.

3a, 28m, 4 protezioni.


L2: proseguire diritti per facili placche fino ad un esile cengia, da qui a destra.

4c, 20m, 6 protezioni 



L3: risalire la placca, a tratti fessura, fino alla successiva sosta.

6a+, 20m, 7 protezioni 


L4: salire in diagonale verso destra, fino ad un facile spallone roccioso, seguirlo fino al suo termine.

4a, 15m, 5 protezioni 


L5: obliquare a destra per gradini erbosi fino all'evidente placca. Risalirla e proseguire nel diedro sovrastante fino alla sosta su comoda cengia.

6a, 25 m,10 protezioni 


Note:

L3 e L4 escono dalla linea originale della via, tracciando una un percorso piu bello su roccia solida. 

Non è escluso in futuro, che vengano tracciate ulteriori linee che corrano parallele o incrocino le vie esistenti.



Discesa: consigliata in corda doppia lungo la linea, altrimenti è possibile uscire seguendo il diedro finale dalla sosta di L5, passi di IV grado, pochi metri.


Si sconsiglia di percorrere la via dopo pioggie, potrebbe diventare scivolosa e quindi pericolosa per le suddette zone erbose.


Come si è detto, è stata eseguita una grande pulizia lungo la linea, ma la stessa, risulta ancor oggi non completamente pulita, prestare attenzione ⚠️ 


A tutti, buone salite. 


22.8.2022

Bosaro Andrea

martedì 16 agosto 2022

Crozzi de Cisa, Val de la Mare (Pejo)

Bella struttura di arrampicata sportiva, situata in Val de La Mare, a circa 9 km da Cogolo e a 1800 metri  di quota. 
Esposizione sud.
Roccia: scisto

Accesso
Si parcheggia al bivio per la malga Pontevecchio. 
Con traccia non segnata, in 15 minuiti circa si raggiunge la parete.
Dieci vie con difficoltà dal 4°al 6° grado. Alcune vie fino a quattro lunghezze di corda.
Protezioni a fittoni resinati. 
Lunghezza massima dei tiri 25 metri.
Sono inoltre presenti 3 brevi percorsi di 15 m con difficoltà 6b – 7° – 8°.


Elenco:
- Lares:
L1, 4+, 22 m
-Avezi:
L1, 5-, 23 m
-Carpen:
L1, 4
L2, 5-
L3, 4+
L4, 6- 
90 m
-Cioch de pec:
L1, 4
L2, 4
L3, 4+
L4, 5+
90 m
-Noselari:
L1: 4
L2: 5+
L3: 4
L4, 6+
90 m
-El Zirm:
L1, 5, 23 m
-I bedoi:
L1: 5
L2: 3
55 m
Ginever:
L1, 7a, 15 m
- L’Aser:
L1, 6b, 15 m
Nogare:
L1, 8a, 15 m

martedì 8 giugno 2021

Settore dell'Orso, Ceraino sx idrografica, ultimo aggiornamento


Presento l'ultimo aggiornamento delle vie nel settore dell'Orso. Parlo di ultimo perché con molta probabilità, da parte mia, non ci saranno più novità visto che ho esaurito, per così dire, la vena "poetica" per nuove aperture.
Questo a causa: di alcune polemiche che sono sorte ultimamente e mi hanno dato molto fastidio, un po' perché mi trasferisco di casa e quindi la val d'Adige risulterà più lontana da raggiungere, più altri fattori che non sto qua ad elencare.

Poi dopo il mio incidente, anche il mio modo di vivere la montagna e quindi anche l'arrampicata, sono cambiati. 

Già non ero socievole prima ed ora anche a causa del tempo che passa, mi accorgo di essere sempre più spesso in conflitto con il mondo intero, anche con quelli che ritenevo "amici".

Comunque sia, in quest'ultimo anno non ho fatto grandi vie, mi sono più concentrato sulla manutenzione delle vecchie linee ed ho aperto un paio di nuovi brevi itinerari, un monotono e una linea a due tiri, con difficoltà decisamente modeste:
- via domani é un'altra giorno, 5b, 25m
- via del buco, 6a/A1, 60m
La prima alla fine del settore e la seconda all'inizio.

Come spesso ho ripetuto, il settore dell'Orso è poco o per nulla frequentato, un po perché la roccia non è sempre al top e un po a causa della vegetazione che ogni tanto invade le linee.
Le stesse sono poi attrezzate con fix da 10 o 8 mm, talvolta con cordoni su clessidre, a volte da integrare con qualche nut o friend.
La discesa avviene sempre in corda doppia, consiglio una corda da 70 metri ed in particolare su una via, la via andata senza ritorno, la seconda calata è piuttosto complicata, oppure è meglio avere due mezze corde da 60 metri.
Caratteristica è la via del buco, che nel primo tiro attraversa uno stretto anfratto fra la roccia, mentre il secondo tiro si supera percorrendo in traverso il bordo di un tetto.

Sicuramente questo settore non è per novizi, nemmeno la facile via del grillo brontolone non è banale, presenta vari pezzi con roccia poco solida e le varie soste non sono in linea. Dalla terza sosta, un eventuale ritirata diventa complicata.

Se si raggiunge la cengia, consiglio di scendere dalla via Deja vu, (grosso albero con cordoni) con corda da 70 metri, sono tre calate.

Mi sembra d'aver detto tutto.
Per ulteriori  informazioni mi potete scrivere su: abosa2007@gmail.com

Oppure potete seguirmi da Instagram, cercate "orsettoclimber".

Si  ricorda  inoltre  che  l'arrampicata,  anche  se  praticata  in  un  sito  sportivo  ben  attrezzato,  comporta  sempre  un  certo  rischio. 
CHI  VI  SI  DEDICA  LO  FA  SOTTO  LA  PROPRIA  RESPONSABILITA' 
Ricordate  che  il  materiale  in  parete  non  è  eterno,  ma  soggetto  ad  usura  dovuta  all'invecchiamento  ed  alla  frequentazione.

Buone arrampicate a tutti.

Bosaro Andrea 

mercoledì 11 novembre 2020

Settore dell'Orso, Ceraino sx.idro (agg. Nov 2020)

Dopo svariato tempo mi appresto a riscrivere su questo blog.

E voglio parlarvi di un sito di arrampicata a me particolarmente caro, un settore a cui ho dedicato molto del mio tempo libero e che lo considero un po' "mio" in tutti i sensi.

Correva l'anno 2015 quando mi avvicinai per la prima volta a questa parete. Parete infestata da vegetazione di ogni tipo e tratti anche impervi. 

È costato un bel po' di lavoro per aprirsi una traccia più o meno agevole.

Negli ultimi mesi, oltre alla pulizia e al mantenimento dei "vecchi" itinerari, mi sono impegnato alla ricerca di una nuova linea, linea che da tempo avevo nella mia testa. L'opera non è ancora riuscita, spero il prossimo anno di riuscirci.



Nel frattempo, presento quello che fino ad ora ho costruito.

Io ho da sempre privilegiato le vie a più tiri, ma dove non si poteva fare altrimenti ne è uscito qualche monotiro.


Un po' di storia.

Come dicevo, la prima via nata è stata la via "Explore".

Una via decisamente esplorativa che seguiva una linea apparentemente "facile". Dopo il primo tiro mi accorsi che era "inquinata" dai fittoni della ex ferrovia, ma decisi ugualmente di proseguire. La linea è stata parzialmente ripulita dai fittoni nel gennaio del 2019. Quelli attualmente rimasti in via non sono pericolosi, ma per i puristi, "sporcano" un po' la salita.


Negli anni successivi sono nate le altre. 

In ordine temporale:

- via "Nella tana dell'orso", 7a (la più dura)

- via "Deja vu", 6a+ (la più bella)

- via del "Grillo brontolone", 5c (la più facile)

- e per ultima "L'alba del giorno dopo", 6a e A2, via da terminare ma con i primi due tiri agibili.

Fra l'una e l'altra sono nati anche alcuni monotiri:

- via "Scorpio", 6b

- via "Not so easy", 6b

- via "Jumanji", 6c

- via "Last minute", 6b/c (dalla cengia)

Ps: esistono anche altri monotiri a cura di Marco Battaglia, ma non ho note descrittive, ne tantomeno le difficoltà.

La via Deja vu, all'ultima lunghezza, presenta una variante diretta molto più interessante dell'uscita originale che sale a destra.

Le vie a più tiri presentano uno sviluppo di circa 100 metri. I monotiri massimo 30 metri.


Accesso

Da Verona dopo il paese di Volargne, percorrere la statale verso Trento per circa 1km fino a raggiungere la Chiusa di Ceraino. Parcheggiare l'auto 50m prima del ristorante la Chiusa, in un piccolo parcheggio sulla destra. Ora salire la breve scalinata ricavata con tronchi di albero e raggiungere la base della parete. Il primo settore che si incontra è il settore Eldorado, lo si percorre interamente a destra, sud, fino ad un breve saltino roccioso, scalini artigianali in ferro. Superarlo e proseguire ancora verso sud, superare un altro breve salto roccioso e sempre seguendo la parete rocciosa si arriva al settore dell'Orso (ingresso della vecchia ferrovia in basso a destra). 5 minuti dal parcheggio.

Una traccia sali e scendi porta all'attacco delle vie.


Note

Le vie si possono percorrere tutte con una corda da 60m ma io consiglio una corda da 70m, in quanto, in discesa, in corda doppia, si possono concatenare più tiri e quindi la stessa risulta più veloce. La discesa avviene solo in corda doppia, non esistono sentieri.

Dalla cengia, per la discesa, consiglio di utilizzare la via Deja vu, con tre calate si è alla base della parete (sosta alta su albero in centro alla cengia).

Per la via l'alba del giorno dopo, dalla seconda sosta meglio avere una seconda corda (calata di 60m nel vuoto).

Il sito è poco conosciuto e tanto meno frequentato.

Le vie, nonostante la pulizia, sono, talvolta, un po' sporche d'erba o di terriccio, soprattutto nei passaggi più semplici. 

La roccia è in generale un bel calcare giallo/rosso, con roccia talvolta pungente e prese generose, ma presenta anche dei passaggi più tecnici con calcare grigio a gocce.

Le linee, nonostante la pulizia, presentano ancora qualche sasso instabile, quindi si prega di fare attenzione.

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Mi sembra di aver detto tutto, quindi non mi rimane altro che augurarvi buone arrampicate.

Per qualsiasi informazione potete scrivermi.