mercoledì 18 novembre 2015

Couloir dell'H, Monte Nero, Gruppo della Presanella

17 novembre 2015

Partiamo il giorno prima alla volta del Monte Nero, la salita che ci proponiamo è il couloir dell'H, salita storica di questa montagna alta 3344 metri nel gruppo della Presanella. 
Prima salita negli anni '80, ma negli ultimi anni, complice anche la scarsità di ghiaccio, sta avendo un momento di "moda" e sono numerose le cordate che la salgono.

Siamo in tre: Gianni, Gino ed io. Curioso a dirsi, ma è anche la prima volta che arrampichiamo assieme e sarà anche per questo un'avventura per vedere l'affinità di corda...

Come detto saliamo il giorno 16 in tarda serata, dalla Malga Vallina facilmente raggiungibile in auto dalla Val Nambrone, per andare a dormire al comodo e confortevole bivacco del Segantini.
La serata passa felicemente complice la bottiglia di rosso gentilmente offerta da Gianni.

Gli ultimi canalini prima dei passi di misto.

Il giorno dopo alzata alle 4:20 per essere pronti a partire verso le 5.
Saliamo con la luce delle frontali, seguendo la traccia della normale della Presanella. A quota 2600 metri circa, l'abbandoniamo per percorrere un lungo traverso quasi pianeggiante che ci porterà sotto la parete nord del Monte Nero.

Le prime luci dell'alba.

Quando siamo sotto è ormai l'alba e le prime luci della giornata illuminano di rosso le pareti circostanti.

La nord del Monte Nero


Guardando verso la bocchetta d'Amola

Davanti a noi abbiamo atre due cordate, speriamo non scarichino troppo materiale (rocce e ghiaccio).

Avvicinamento al couloir dell'H

Arriviamo all'attacco e saliamo il primo facile risalto appoggiato di ghiaccio.
In breve siamo sul canale ricoperto di neve con una pendenza più o meno costante di circa 60°.

I tratti centrali del couloir, pendenze medie di 60°

Visto che siamo in tre e Gianni ha deciso di non tirare, decidiamo di dividerci Gino ed io i tiri da primo: Gino tira la prima metà ed io farò la restante fino all'uscita della via.


Si sale più o meno velocemente, in tre si sà, la progressione è un po' lenta e le corde, spesso, tendono ad ingarbugliarsi, ma noi non abbiamo fretta.

Alcuni tratti un po' incassati fra le roccette con passi di misto.

Il ghiaccio lungo la via è piuttosto scarso e siamo costretti a proteggerci spesso con friend, sempre piccoli, le misure che più usiamo sono dal 0,5 al 0,3 DB, usato anche un 0,75 ed un 1. Lungo la via usato solo 3 volte le viti da ghiaccio.
Un tiro, a metà via, salito completamente sprotetto.
Lungo la via si incontra qualche chiodo che spesso corrisponde con la sosta (difficile da rinforzare)
I tiri sono molto lunghi, a volte anche più di 60 metri e costringono i secondi a salire qualche metro in conserva per permettere al primo di raggiungere la sosta.


Al penultimo tiro una sosta su uno spuntone di roccia

Finalmente siamo in cima, sono le prime ore del pomeriggio. Un po stanchi ma felici.
Da quassù il panorama è grandioso.
A "pochi" passi la Presanella, in verità per arrivare sulla sua cima Presanella ce n'è di strada da fare ancora!!

All'uscita della via, sullo sfondo la Presanella

Ci rilassiamo un po', riordiniamo il materiale e prendiamo la via del ritorno seguendo la normale della Presanella, la stessa che in andata ne avevamo seguito un tratto.

La traccia del rientro, sul fondo il gruppo dell'Adamello

Scendiamo fra roccette, le tracce sono molto evidenti. Volendo si può fare una breve doppietta o scendere in disarrampicata aiutandosi anche da una ferratina.

Scendendo lungo la normale della Presanella

Un altro tratto di ferrata ci permetterà di salire e valicare la sella che ci riporterà in Val d'Amola.

La breve ferratina che ci permette di ritornare in Val d'Amola.

Un breve tratto insidioso perché il cavo della ferrata è andato sotto la neve ci costringerà a porre più attenzione e poi la discesa finale verso il nostro bivacco.



Per persone "umane" un giretto di circa 10 ore, poi ci sono gli extraterrestri che lo percorrono anche in meno tempo. Noi con la nostra lentezza e le nostre pause, l'abbiamo percorso in 12 ore, ma ci siamo goduti la salita scattando foto e guardando i panorami mozzafiato.

La vista generale della Val d'Amola con il rifugio Segantini il Monte Nero e la Presanella

La traccia del couloir

Difficoltà: D+
Dislivello della via: 400 metri (circa)
Dislivello dal bivacco: 1100 metri (circa)
Dislivello totale dalla Malga Valina: 1500 metri (circa)
Pendenze medie di 60° e massime di 85°. 
Difficolta di misto: M3
Difficoltà su ghiaccio: 3
Periodo ideale per una salita: da ottobre a novembre in base alle condizioni di innevamento.

Ciao e buone salite a tutti !!!


sabato 7 novembre 2015

Via Scusate il ritardo, Castel Presina (VR)

Super giornata sulle bellissime placche di Castel Presina.

La grande parete rossa
Questa volta siamo saliti dalla via Scusate il ritardo, un'ardita linea che corre lungo lo spigolo a destra della fascia strapiombante rossa.

La via si sviluppa lungo cinque lunghezze di corda con difficoltà abbastanza continue dal 6b, i primi due tiri,
 6a, le lunghezze centrali, per terminare con un 5c.
La via, nella parte alta, è un po sporca dalla presenza di vegetazione, ma non a tal punto da pregiudicare la bella arrampicata.
Roccia in generale buona, qualche tratto un po delicato.

Si sviluppa per circa 160 metri opponendo difficoltà massime di 6b (6a obb.).

Un grazie ai miei due compagni di corda Guerrino e Paolo con i quali sono salito.

Via super consigliata :)))




Lo schizzo della via


lunedì 2 novembre 2015

Nato sotto un Cavolo, Brentino (VR)

Un altro piccolo gioiello di Brentino.
Saliti oggi, in una stupenda giornata calda autunnale. La via "Nato sotto un cavolo" è una delle facili vie di Bretino.
Roccia, come al solito, statosferica a gocce, spesso pungente.
Percorre, appena sotto, un grande tetto a L.
Cinque tiri, alcuni in traverso in forte esposizione.
Difficoltà massime fino al 6a+ (concentrate nel primo tiro) ma in genere 5c.
Uno sviluppo di circa 130 metri.
Discesa in corda doppia, seguendo una linea diversa da quella di salita.


La placca del primo tiro, tecnica a gocce.


I tiri in traverso dei tiri alti.

La vista sulla colorata Val d'Adige in versione autunnale

Il disegno della via